30|08|2023
Giuseppe Muroni
Gherardi, borgo rurale in provincia di Ferrara, è una frazione di Jolanda di Savoia, comune agricolo che si estende costantemente sotto il livello del mare e, in alcuni punti, raggiunge secondo l’Istituto Geografico Militare il punto altimetricamente più basso d’Italia: - 3 metri e 44 centimetri, stimati presso la Corte delle Magoghe, nella frazione Le Contane. Già da questi pochi elementi possiamo percepire che ci troviamo in un territorio ricco di particolarità storiche e, di conseguenza, antropologiche.
Terra sospesa tra la Terra e la Luna, luogo di passaggio di artisti e scrittori come Gianni Celati e Luigi Ghirri, Gherardi è un luogo dell’anima, lontano nel tempo e nello spazio dai ritmi della «società dell’algoritmo», ove è possibile compiere autonomamente un percorso di ricerca artistica e riflessione poetica.
Il paese, soggetto all’emigrazione della seconda metà del Novecento e alla denatalità degli anni Duemila, è abitato da poche decine di persone; le vecchie corti coloniche sono in parte abbandonate e in parte popolate da anziani o immigrati. La trama della storia ha subito una brusca accelerazione quando Stefano Muroni, nel 2022, ha ideato “Il villaggio del cinema”: il luogo nativo dei nonni sarebbe diventato l’ambiente ideale in cui far alloggiare gli studenti della scuola di cinema Florestano Vancini di Ferrara e, di conseguenza, lo spazio perfetto in cui apprezzare le atmosfere del grande cinema italiano che hanno intersecato il ferrarese. In questa prospettiva, sono stati chiamati artisti di strada che hanno dato vita ad una serie di murales sulle pareti di alcune case del borgo, offerte generosamente dalla cittadinanza. Ogni anno nel mese di settembre si rinsalda questo legame col territorio e vengono elaborate nuove opere d’arte. Possiamo ammirare: La neve nel bicchiere” di Florestano Vancini, “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, “La donna del fiume” di Mario Soldati, “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica e “E. T. – L’extraterrestre” di Steven Spielberg. A firmare i lavori sono stati rispettivamente Wasp, Mozone, Giulia Pasa Frascari, Basik, Bolo e Paolo Psiko.
Visitare «Gherardi il villaggio del cinema» significa innanzitutto immergersi nella filosofia sottesa a Ferrara La Città del Cinema, ente che promuove il lavoro di rivitalizzazione del borgo; in secondo luogo vuol dire entrare a contatto con gli ultimi reduci e testimoni di un periodo storico che non c’è più.
Io, erede delle storie orali dei miei nonni, che hanno vissuto per diverse generazioni in queste terre, vi spiegherò, ora soffermandomi sulla storia della bonifica e della vecchia Gherardi, ora sulle storie del cinema rappresentate sulle case, il processo che ha portato all’ideazione di questo percorso che mira a ripopolare e rivitalizzare l’antico abitato del paese.
Si organizzano percorsi con accompagnamento della durata di 1 ora e 15 minuti la terza domenica del mese. Il costo è di 7 euro.