25|03|2020
Giuseppe Muroni
Il «checkpoint», come riportato dall’Enciclopedia Italiana Treccani, è il «punto di un programma informatico, individuato da un’appropriata istruzione, in corrispondenza del quale l’elaborazione viene interrotta, affinché tutte le informazioni relative all’esecuzione del programma stesso possano essere copiate su una memoria ausiliaria. Per estensione, l’istruzione che individua il c. è anche l’insieme delle operazioni di interruzione e di copia». […] In contesto militare, invece, identifica il posto di blocco e di controllo. Da questo concetto di interruzione, verifica, controllo e ripartenza, è nata l’idea di una sosta on-demand per far il punto della situazione relativamente al proprio cammino nella strada della conoscenza, del sapere e della cultura.
l «Checkpoint Montezuma» è uno spazio virtuale in cui gli studenti possono avere un contatto diretto col docente per verificare il processo di apprendimento. Ogni partecipante, mediante momenti di discussione collegiale ad hoc, spiegazioni volte a recuperare, consolidare e potenziare le conoscenze pregresse, ha l’occasione, in circa 45 minuti, di sciogliere dubbi irrisolti e di approfondire temi della storia e della letteratura italiana appena menzionati in classe.
I momenti partecipativi hanno luogo sulla piattaforma ufficiale utilizzata dall’Istituto scolastico (Aula virtuale di «ClasseViva Gruppo Spaggiari») o saranno in modalità di video-conferenza su Zoom.
Quando?
Gli incontri hanno cadenza settimana e/o quindicinale in base alla disponibilità del docente.
Perché «Checkpoint Montezuma»?
Il nome dell’ultimo imperatore azteco è un omaggio alla cultura delle civiltà precolombiane.
La storia di Montezuma è nota. Nel 1519, appena ventisette anni dopo il viaggio con cui Colombo "scopre" le Americhe, il conquistador Hernán Cortés sbarca con 450 uomini sulla costa del Messico. La spedizione raggiunge Tenochtitlán, capitale degli aztechi. Montezuma riceve gli spagnoli con tutti gli onori del caso, e successivamente si sottomette al loro potere, credendo, secondo un'antica profezia, che fossero inviati della divinità. Dopo il «Massacro del Gran Tempio» perpetrato dagli spagnoli, il popolo azteco si solleva, Montezuma viene fatto prigioniero dagli spagnoli e quando appare dalla finestra del suo palazzo per calmare il suo popolo, quest’ultimo lo colpisce lanciando pietre e frecce. Montezuma muore: è il giugno del 1520. Questa è la narrazione presente in tutti i manuali di storia, ma è utile continuare a porsi domande per capire la complessità di eventi storici lontani nel tempo e nello spazio.
Perché Montezuma, il dio-guerriero, si è arreso senza fare resistenza agli spagnoli? Ci sono stati presagi di sventura nei sogni dell'imperatore o era consapevole della superiorità tecnologica e militare degli spagnoli e ha cercato di prender tempo in occasione delle sue ultime manovre? È stato ucciso veramente dal suo popolo o ci può esser stato lo zampino degli spagnoli? Molte di queste domande rimangono aperte. Affascinante è l’ipotesi, emersa di recente, che sia stato ucciso dagli spagnoli dopo esser stato ridotto in prigionia.
La storia è una sfida continua, un libro aperto.
Montezuma resta un personaggio estremamente complesso, attore protagonista di un periodo storico che ha ancora molto da dirci e che qui, in questo spazio, è simbolo di complessità, resistenza e dialogo. Il «check point Montezuma» vuole partire da questa storia, da questi ultimi concetti, di modo tale che possano essere la bussola che ci guida nella complessità del mondo contemporaneo e passato.
Gli incontri sono indirizzati agli studenti della scuola secondaria di secondo grado.
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